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Giovedì 01 Settembre 2016
Concentrazioni: la Commissione approva la joint venture Hutchison/VimpelCom in Italia, a condizioni

La Commissione europea ha approvato la proposta di joint venture in Italia tra le imprese di telecomunicazioni Hutchison e VimpelCom, a norma del regolamento UE sulle concentrazioni. L’approvazione è subordinata alla cessione di attività in misura sufficiente a consentire l’ingresso sul mercato di un nuovo operatore. La decisione di oggi è il risultato di un’indagine approfondita sull’operazione che prevede la fusione di WIND (controllata di VimpelCom) e di H3G (controllata di Hutchison), rispettivamente terzo e quarto operatore sul mercato italiano al dettaglio dei servizi di telefonia mobile. Le misure correttive strutturali effettive proposte da Hutchison e da VimpelCom sciolgono tutte le riserve sollevate dalla Commissione sotto il profilo della concorrenza. Esse infatti consentiranno l’ingresso sul mercato italiano di un nuovo operatore di rete mobile, la società di telecomunicazioni francese Iliad. In questo modo le parti possono crescere sfruttando i vantaggi della fusione delle rispettive attività, mentre gli utenti italiani di telefonia mobile continueranno a beneficiare di una concorrenza effettiva. In Italia la telefonia mobile, che conta quattro operatori, H3G, WIND, TIM e Vodafone, è un mercato competitivo. Oltre ai quattro operatori, sul mercato al dettaglio sono attivi alcuni operatori “virtuali”, i più importanti dei quali sono Fastweb e PosteMobile. Questi operatori virtuali non sono proprietari delle reti che usano per fornire servizi mobili ai consumatori italiani: hanno invece concluso accordi con uno degli operatori di rete mobile per poterne usare la rete a tariffe all’ingrosso. A parere della Commissione l’operazione notificata avrebbe ridotto la concorrenza sul mercato e impedito agli operatori virtuali di competere:- l’operazione avrebbe eliminato la concorrenza tra due operatori forti e creato il più grande operatore nel mercato italiano della telefonia mobile al dettaglio. H3G, il più recente arrivato nel mercato italiano, è stato un importante catalizzatore della concorrenza. Anche WIND ha svolto un ruolo competitivo di rilievo. L’operazione avrebbe lasciato solo due operatori ad affrontare la joint venture: TIM e Vodafone. La joint venture sarebbe quindi stata molto meno stimolata a competere con TIM e Vodafone e anche questi ultimi avrebbero avuto meno incentivi a competere. L’analisi della Commissione ha inoltre evidenziato che verosimilmente l’operazione avrebbe comportato meno possibilità di scelta e un calo nella qualità dei servizi per i consumatori, e che i prezzi al dettaglio della telefonia mobile praticati da tutti gli operatori sarebbero aumentati in misura superiore che in assenza di accordo;- l’operazione non solo avrebbe comportato una riduzione del numero dei concorrenti e l’eliminazione di H3G come catalizzatore della concorrenza, ma avrebbe anche creato un mercato con tre concorrenti che avrebbero avuto quote di mercato simili. Grazie a questi fattori sarebbe stato più semplice e probabile, per i tre rimanenti operatori di rete mobile (la joint venture, TIM e Vodafone), coordinare il loro comportamento concorrenziale in modo stabile; da lì a far salire ancora i prezzi al dettaglio della telefonia mobile a scapito dei consumatori italiani, il passo sarebbe stato breve; - l’operazione avrebbe ridotto il numero degli operatori di rete mobile effettivamente disposti ad ospitare gli operatori virtuali. Questi infatti offrono servizi mobili ai consumatori finali contando sull’accesso alla rete fisica degli operatori di telefonia mobile. In esito all’operazione, alcuni operatori virtuali già sul mercato italiano ed altri interessati ad accedervi avrebbero avuto meno scelta tra le reti ospitanti e quindi si sarebbero trovati in una posizione negoziale più debole per ottenere condizioni favorevoli di accesso all’ingrosso. Le parti hanno proposto misure correttive che sciolgono tutte le riserve della Commissione, ossia prevedono la cessione di attività sufficienti a consentire l’ingresso sul mercato italiano di un nuovo, quarto operatore di rete mobile. Questa soluzione compensa la perdita di concorrenza e assicura che l’operazione non penalizzi gli utenti italiani. Le parti hanno proposto l’operatore di telecomunicazioni francese Iliad come acquirente delle suddette attività. Iliad è riuscito collocarsi al quarto posto nel mercato francese della telefonia mobile e dispone delle conoscenze e competenze necessarie per operare, investire e innovare nel mercato italiano. La decisione di oggi approva inoltre Iliad quale acquirente delle attività cedute da Hutchison e VimpelCom (secondo un sistema preventivo di misure correttive). Più precisamente, le misure correttive sono:- la cessione al nuovo operatore di una determinata quantità dello spettro radio mobile della joint venture proveniente da diverse bande di frequenza (900 MHz, 1 800 MHz, 2 100 MHz e 2 600 MHz); - il trasferimento/co-locazione (ossia condivisione) di varie migliaia di siti per l’installazione di stazioni base mobili dalla joint venture al nuovo operatore; e un accordo transitorio (per l’accesso a 2G, 3G e 4G, e a nuove tecnologie) che permette al nuovo operatore di usare la rete della joint venture per offrire ai clienti servizi mobili a livello nazionale fino a quando non abbia costituito la propria rete. Il trasferimento dei blocchi di frequenze e dei siti di stazioni base mobili permetterà al nuovo operatore di sviluppare e lanciare la propria rete in Italia e di proporsi come quarto operatore di telefonia mobile, fornendo servizi al dettaglio ai consumatori e servizi di accesso all’ingrosso agli operatori virtuali di rete. La Commissione ha ritenuto che le misure correttive proposte rispondano alle sue preoccupazioni, in quanto consentono a un nuovo operatore, Iliad, di accedere al mercato italiano di telefonia mobile. In questo modo si mantengono gli incentivi a investire in tecnologie innovative e si assicura che i consumatori continuino a beneficiare di una concorrenza effettiva. Per questi motivi, la Commissione ha approvato l’operazione a norma del regolamento UE sulle concentrazioni, purché siano rispettate le condizioni stabilite

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